Rischia lo sgombero l’ex hotel di Capo d’Orlando che dallo scorso ottobre ospita un gruppo di immigrati attraverso un progetto di una cooperativa.
La struttura, infatti, non poteva essere destinata all’accoglienza, in quanto sottoposta a pignoramento e quindi non nella disponibilità dell’imprenditore che aveva firmato il contratto di cessione con la cooperativa.
A scriverlo è il Giudice Esecutore del tribunale di Patti, Ugo Scavuzzo.
La disponibilità dei locali dell’ex hotel in favore della coop che deve gestire l’attività di accoglienza dei soggetti migranti, emerge dal provvedimento, é stata concessa pur in presenza di una procedura di espropriazione immobiliare antecedentemente registrata allo stesso contratto di locazione. Passaggio, evidentemente, sconosciuto persino alla Prefettura di Messina che ha inviato il gruppo di extracomunitari. Il caso era stato sollevato nell’immediatezza dei fatti anche dai consiglieri Leonino e Colombo, della lista Orlandina, ma sono stati alcuni creditori a rivolgersi al tribunale pattese.
Così la custode dell’immobile, avvocato Rita La Rosa, ha inviato al giudice una dettagliata relazione dalla quale emergono le irregolarità.
“L’ex titolare-scrive il giudice- ha manifestamente gli obblighi dell’esecuzione, disponendo del bene senza l’autorizzazione. Quindi adesso bisognerà procedere alla riacquisizione della disponibilità materiale e giuridica dell’immobile”.
Il Giudice Esecutore, comunque, non esclude che la struttura possa ancora ospitare extracomunitari ma chiede che si proceda ad un nuovo contratto di locazione con un canone di mercato ed adeguate garanzie sul suo pagamento.
Perché questo possa avvenire, però, il custode del bene dovrà verificare disponibilità e posizioni, anche di Prefettura e comune di Capo d’Orlando.
Ogni decisione, quindi, slitta al 15 febbraio quando l’avvocato La Rosa, relazionerà al giudice esprimendo il suo parere sul piano di riacquisizione materiale e giuridica della struttura alberghiera pignorata.