I recenti dati turistici che hanno ufficializzato un importante incremento di arrivi e presenze a Capo d’Orlando, hanno acceso il dibattito su quanto si possa ancora fare per consolidare il trend e per rendere strutturale l’appeal del centro paladino nei grandi circuiti siciliani.
Se da un lato il lavoro svolto induce all’ottimismo, dall’altra è il momento di garantire la qualità dei servizi e delle strutture e, soprattutto, di far uscire allo scoperto le centinaia di appartamenti privati che in estate vengono affittati. Oltre alla parte che confluisce nel mercato del “nero” ci sono molti appartamenti affittati regolarmente che non vanno nelle statistiche regionali.
Due anni fa sembrava essere decollato il progetto per dotare le strutture immobiliari destinate all’affitto turistico di un marchio di qualità.
Un censimento degli immobili che permetta di valutare correttamente gli standard di offerta di case vacanza e b&b e di censire meglio il flusso turistico presente a Capo d’Orlando. L’idea, presentata per la prima volta una ventina di anni fa da Carlos Vinci, aveva avuto una accelerazione con la definizione di bando, schede degli immobili e percorso per l’inserimento di tutto il materiale sulla nuova App del comune, presente sugli smartphone, accessibile a tutti i turisti.
Invece il progetto è tornato ad arenarsi impedendo di regolamentare e censire gli immobili che rispondano ai requisiti igienici e strutturali fondamentali per le destinazioni all’affitto turistico, creando un marchio di qualità per garantire al fruitore dell’appartamento la sicurezza di un ottimo rapporto qualità-prezzo, ed interrompere definitivamente quegli affitti selvaggi che macchiano l’immagine.
Riprendere e rilanciare quel progetto significa portare benefici a Capo d’Orlando. Sulla qualità delle strutture garantirebbe il comune, che può vigilare anche sui prezzi, mentre la promozione avverrebbe solo per appartamenti censiti rispondenti alla proposta. Va inoltre ricordato che i comuni non fanno più azione di controllo fiscale, visto che le leggi regolano l’affitto di case vacanze sui circuiti internet e privati attraverso l’Agenzia delle Entrate. In compenso, però, il comune potrà avere un controllo efficace sulla gestione dei rifiuti.
Ed allora è il momento di sfruttare il vento in poppa per un deciso salto di qualità.