Si profila l’emergenza rifiuti nei comuni di Sant’Agata Militello e Acquedolci e poi in numerosi centri del palermitano e del trapanese. Questo perché è stata chiusa la discarica di Motta Sant’Anastasia. Pare che la questione derivi da un contenzioso tra la EcoAmbiente, che tratta e smaltisce i rifiuti di oltre cinquanta comuni a cavallo tra il trapanese, il palermitano – tra questi Termini Imerese, Cefalù e Alcamo – e i due del messinese e l’Oikos, che invece gestisce la discarica di Motta Sant’Anastasia. Quest’ultima ha chiesto una garanzia bancaria o assicurativa di quasi 2 milioni di euro, che la prima non è in grado di dare. Da qui la chiusura della discarica. Dunque, in assenza di un sito di riferimento, si è nell’impossibilità di raccogliere i rifiuti. Il comune di Sant’Agata Militello ha comunicato che, in conseguenza di questa situazione, salterà il turno di raccolta dell’indifferenziato e anche della differenziata. Intanto il comando della polizia municipale santagatese svolgerà servizi mirati, controllando i vari punti di abbandono. Nei prossimi giorni si saprà se da martedì 23 gennaio, giorno in cui si raccoglie l’indifferenziato, sarà possibile conferire i rifiuti. Con la discarica di Bellolampo che va verso la saturazione, per fronteggiare la crisi, i rifiuti venivano prima trattati a Bellolampo e poi trasferiti a Catania con un aggravio di costi che aveva provocato l’allarme dei sindaci. Ora il nuovo problema a Motta Sant’Anastasia. “Ai cittadini si chiede di differenziare al massimo per aumentare la quota di differenziata, ha ribadito il sindaco di Sant’Agata Militello, Carmelo Sottile, e ridurre così la percentuale di rifiuti indifferenziati da conferire in discarica.”