La sesta sezione della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto contro il proscioglimento di tre funzionarie del comune di Brolo, accusate di omissione di atti di ufficio. Si tratta della segretaria Carmela Stancampiano, la responsabile dell’area amministrativa Vittoria Ricciardo Calderaro e Grazia Curasì, responsabile dell’area economico finanziaria. Ad accusarle era stata l’ex segretaria dello stesso comune brolese, Carmela Caliò. Un procedimento per il quale già nel giugno scorso il Gup del Tribunale di Patti Eugenio Aliquò aveva disposto il non luogo a procedere, perché il fatto non sussiste, nei confronti delle tre dipendenti. Nell’udienza dello scorso 23 gennaio, la Cassazione ha rigettato il ricorso, condannando la Caliò, difesa dall’avvocato Francesco Pizzuto, al pagamento delle spese. La segretaria Carmela Stancampiano era rappresentata dall’avvocato Giovanna Saia mentre Curasì e Ricciardo Calderaro erano difese dall’avvocato Massimiliano Fabio. Questo il commento del sindaco di Brolo Irene Ricciardello: “Anche questa pagina giudiziaria ha dimostrato la correttezza dell’operato dell’amministrazione da me guidata, che si è sempre caratterizzato da correttezza e trasparenza, non solo dell’organo politico, ma anche dei componenti della struttura e di quei dipendenti che, nonostante le difficoltà, collaborano quotidianamente per garantire l’erogazione dei servizi e la serenità della nostra comunità, già martoriata da fatti gravissimi ben noti a tutti. A loro – conclude la Ricciardello – va il mio più sentito ringraziamento”.