Ho rispettato la volontà del governatore Musumeci di non procedere allo spoil system in periodo elettorale ma un minuto dopo la chiusura delle urne ho rimesso il mandato nelle sue mani, perché scelga liberamente la sua squadra di sottogoverno.
Così il commissario della città metropolitana Francesco Calanna spiega perché ieri ha formalizzato le sue dimissioni al presidente regionale. Calanna, esponente del Pd nominato da Crocetta poco prima della caduta del governo regionale, nega che si sia trattato di una decisione politica. Il mio era un ruolo tecnico è così ho operato in questi mesi, e non mi sono dimesso prima anche perché c’erano delicati passaggi in corso: abbiamo evitato il dissesto approvando il bilancio consuntivo, il previsionale è quasi pronto, abbiamo accelerato le procedure per l’inserimento nel master plan dei progetti cantierabili entro la scadenza del 2020, così da evitare la perdita dei fondi. Per quelli non cantierabili, abbiamo garantito la concertazione a livello nazionale, così che attraverso la rimodulazione almeno un 20% dei fondi del patto per Messina possa comunque coprirli. Tra questi, spiega Calanna, sono arrivati da tanti comuni dei Nebrodi le richieste per la riqualificazione urbana e di messa in sicurezza, molti sono progetti definitivi, come quello per la sistemazione di una strada di collegamento tra Ponte Naso e Naso, riqualificazione del lungomare di San Gregorio a Capo d’Orlando, quella del lungomare di Sant’Agata, o la messa in sicurezza della via di fuga ad Alcara li Fusi.