Non si era rassegnato all’idea che il suo ex socio in affari, per la realizzazione di un edificio tra il lungomare Ligabue e la via Trazzera Marina, in quello che negli anni scorsi era stato un ristorante, avesse acquistato area e fabbricato all’asta.
Per questo, per diversi mesi, avrebbe messo a segno ritorsioni ed atti persecutori sul rivale.
Così i Carabinieri della stazione di Capo d’Orlando e della Compagnia di Sant’Agata di Militello, dopo lunghe indagini, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari firmata dal GIP del Tribunale di Patti, su richiesta della locale Procura della Repubblica. L’arresto è scattato per Vincenzo Cottone, 74enne di Capo d’Orlando, per tentata estorsione, atti persecutori e danneggiamento a seguito di incendio.
Cottone, dalla ricostruzione fornita dagli inquirenti, ha svolto nei confronti della vittima (un imprenditore edile di Brolo) una serie di minacce, pedinamenti ed atti intimidatori, finalizzate a costringerla a desistere dalla procedura d’acquisto dell’immobile in questione.
In un’occasione ha persino aspettato l’imprenditore davanti il suo cantiere con una motosega. In un’altra circostanza lo ha minacciato con una barra di ferro.
Atti culminati, il 18 febbraio scorso nell’incendio appiccato al locale. Le fiamme hanno danneggiato l’interno di quello che fino ad una decina di anni fa era stato un ristorante molto frequentato.
Soltanto le immediate indagini svolte dai Carabinieri di Capo d’Orlando hanno consentito, nell’arco di pochi giorni di giungere all’arresto.
L’uomo, come disposto nel provvedimento restrittivo, è stato tradotto agli arresti domiciliari. Oggi è stato interrogato in Tribunale alla presenza del suo legale.