Nonostante non avrebbe dovuto avvicinarsi ai genitori, ha continuato a perseguitarli, con minacce di morte e vessazioni.Questi ultimi, esasperati, hanno chiamato i carabinieri di Acquedolci che lo hanno arrestato per atti persecutori, lesioni, minacce e danneggiamento.
Da luglio 2017 il figlio era già stato sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento. Ma, nonostante quel provvedimento che gli impediva di avvicinarsi, in questi mesi ha continuato a perseguitare i propri genitori, per fatti che loro, in un primo momento, non hanno denunciato, sperando che l’incubo prima o poi finisse. Finché, stremati dalla situazione, quando il figlio li ha raggiunti presso un loro appezzamento di terreno ed ha iniziato a colpirli con calci e pugni, hanno chiamato il 112. Il giovane li aveva minacciati promettendogli che li avrebbe ammazzati, che avrebbe dato fuoco alla loro casa; inoltre, con una spranga di ferro, aveva distrutto anche la loro auto, per impedirgli di scappare. I carabinieri l’hanno bloccato proprio mentre si stava allontanando dall’appezzamento e lo hanno arrestato. Dopo una notte passata agli arresti domiciliari, l’uomo è comparso davanti al giudice del tribunale di Patti, che, valutata la sua pericolosità, ha disposto nei suoi confronti la misura della custodia cautelare in carcere.