La Corte d’Appello di Messina, presieduta da Maria Tindari Celi, a latere ed estensore Sagone, ha assolto Angelo Perdicucci dal reato di stalking, evasione, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale.
Ad essere accolto, è stato il motivo proposto dall’avvocato Decimo Lo Presti, che ha assistito l’imputato ed inerente l’incapacità dell’imputato al momento della commissione del fatto, esclusa ad oggi.
Infatti, la difesa ha chiesto ed ottenuto, che non venisse applicata alcuna misura di sicurezza.