Saranno una formalità in attesa del primo vero e proprio banco di prova, quello del tribunale del riesame. Sono gli interrogatori di garanzia in programma da questa mattina al tribunale di Patti per i dipendenti del comune di Ficarra, colpiti dal provvedimento di sospensione dal lavoro.
Saranno coordinati dal Gip, Ugo Molina, che, circa due settimane prima delle emissioni delle misure cautelari, aveva già sentito tutti gli indagati. Ecco perché gli interrogatori di oggi, salvo sviluppi clamorosi o la correzione di possibili errori, potrebbero essere considerati una prassi, anche perché si svolgono davanti allo stesso giudice che ha emesso le misure cautelari. I legali della difesa hanno già rivolto la loro attenzione al tribunale del riesame. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Patti e portata avanti dai carabinieri della compagnia di Patti e della stazione di Ficarra, si riferisce a 25 capi di imputazione, truffa continuata e false attestazioni, con 650 assenze arbitrarie per un ammontare complessivo di oltre 12.500 minuti; per tre indagati, cioè i capi area, in più c’è anche l’abuso d’ufficio per l’omessa vigilanza riguardo ai loro dipendenti. I reati, secondo l’accusa, sarebbero stati commessi dal 21 novembre 2016 al 18 febbraio 2017; trovano il loro riscontro negli impianti di videosorveglianza, sistemati all’ingresso del municipio di Ficarra, in piazza Pier Santi Mattarella e a ridosso del lettore badge e nei successivi pedinamenti presso altri uffici pubblici ed esercizi commerciali. I carabinieri acquisirono anche documenti presso il comune montano. Le immagini di videosorveglianza, i controlli in giro per il paese e la documentazione acquisita è servita a comprendere l’entità delle assenze, perché non regolarizzate da entrata e uscita del badge. La procura di Patti, in ragione di queste contestazioni, chiese che venissero emessi per alcuni dipendenti gli arresti domiciliari, per altri l’obbligo di presentazione alla pg e per altri ancora la sospensione dalle funzioni. Il giudice ha optato per le sospensione.