Si è chiusa davanti alla corte di cassazione una vicenda rocambolesca riguardante un biglietto vincente della serie “Il miliardario”. Protagonista di questa storia un settantenne, originario di Montalbano Elicona.
Nell’agosto 2008, mentre passeggiava per le vie di San Giorgio di Gioiosa Marea trovò un biglietto della lotteria gratta e vinci per terra; avendo riscontrato dal sito dei monopoli che fosse vincente per 100 mila euro e che non fossero dubbi, lo portò in una banca di Capo D’Orlando per chiedere che, previo controllo, venisse accreditata la somma sul proprio conto corrente. Dopo i festeggiamenti, l’anziano restò in attesa che accreditassero la somma e invece gli è stata recapitata un’imputazione da parte della Procura della Repubblica di Patti: l’accusa era ricettazione e tentata truffa ai danni del consorzio delle lotterie nazionali. Questi i reati contestati nel processo in cui è stato difeso dagli avvocati, Nino Todaro e Giuseppe Tortora. In primo grado, il Tribunale di Patti lo ha assolto, la Corte di Appello di Messina, ribaltando la sentenza di assoluzione, lo ha condannato ad un anno e quattro mesi di reclusione ed al risarcimento del danno alla parte civile. La vicenda giudiziaria si è chiusa, dopo dieci anni, in Cassazione; la suprema corte ha annullato la sentenza di condanna e ha assolto l’anziano, accogliendo, il ricorso presentato dagli avvocati Nino Todaro e Giuseppe Tortora. Per quel che riguarda il fantomatico tagliando, risultò un preciso assemblaggio di due biglietti, in maniera tale che venissero identificati i due numeri della serie vincente.