«Cosa Nostra si presenta oggi con il volto di un consigliere del Comune di Mistretta che, oltre a fissare la tangente, impone anche assunzioni e forniture a vantaggio degli uomini e delle ditte di riferimento dell’organizzazione».
Sono durissime le parole con cui, parlando al Tg3, il colonnello Iacopo Mannucci Benincasa, comandante provinciale dei carabinieri di Messina, commenta l’indagine Concussio, coordinata dalla Dda di Messina e sfociata nell’emissione di 14 misure cautelari per un tentativo di estorsione sui lavori di riqualificazione e restauro delle opere del complesso artistico museale Fiumara d’Arte.
Parole che hanno fatto molto rumore sui Nebrodi ed a Misteretta in particolare dove è finito in manette il consigliere Vincenzo Tamburello, esponente politico dell’opposizione.
Tamburello è stato ovviamente sospeso, come prevede la procedura, ed ora si attende il suo interrogatorio nel quale potrà chiarire la sua posizione. Posizione definita, in questo momento, dalle carte dell’indagine nelle quali il consigliere è accusato di aver richiesto 35.000 per aggiustare un appalto. Soldi da destinare alla sorella dei Rampulla.
Ma nel fascicolo c’è anche dell’altro che, evidentemente, deve ancora essere chiarito.
I due imprenditori brolesi (marito e moglie) che hanno denunciato la richiesta di denaro raccontano che l’appalto per la sistemazione del parco di Fiumara d’Arte era andato ad un’altra impresa dietro al pagamento di una tangente. Cinquantamila euro che, racconta la coppia, andarono in parte alla sorella ed una parte (15.000 euro) a due dipendenti del comune di Mistretta.
Lo dicono agli inquirenti e ne parlano anche tra loro sull’auto che i Carabinieri stavano intercettando. Insomma, il sospetto che emerge dall’indagine che intorno agli appalti vi fosse un sistema in cui anche la malavita organizzata spartisse con funzionari comunali ottenendo sia denaro contante che forniture di materiali.
Per la politica, invece, l’opportunità di sistemare amici ed elettori con assunzioni pilotate.