La Terza sezione della Corte di Cassazione, ha reso definitive ieri sera le sentenze di condanna decise dalla Corte d’Appello di Messina per 8 dei 9 imputati del processo scaturito dall’operazione “Mustra”, sulle nuove leve del racket delle estorsioni nell’hinterland di Terme Vigliatore.
La Cassazione, ha anche annullato con rinvio degli atti alla Corte d’Appello di Reggio Calabria, la condanna ad 1 anno e sei mesi – per esercizio arbitrario delle proprie ragioni – per Antonio Mazzeo.
Tutte confermate invece le altre condanne che hanno riguardato i nuovi capi e gregari, coinvolti a vario titolo nel racket delle estorsioni che nell’estate del 2011 e nei mesi precedenti, avevano operato sotto le direttive del boss emergente Salvatore Campisi (che subito dopo l’arresto si è pentito), sul territorio di Terme Vigliatore. La pena è diventata definitiva, anche per Vincenzo Campisi, condannato a 5 anni di reclusione. Condanna confermata a 10 anni anche per Salvatore Foti, 29 anni di Barcellona. Altra condanna a 10 anni e 6 mesi è stata decisa Carmelo Maio, 25 anni di Terme Vigliatore, già condannato all’ergastolo in Corte d’Assise per l’omicidio del boss Ignazio Artino, ucciso a Mazzarrà. Altra condanna confermata a 7 anni e 8 mesi di reclusione per Antonino Vaccaro Notte, 26 anni di Barcellona. Le altre conferme di condanne a 3 anni di reclusione ciascuno, perché è stata esclusa l’aggravante del metodo mafoso, hanno riguardato: Stefano Puliafito 29 anni di Barcellona; Salvatore e Santo Puliafito, di 29 e 55 anni di Barcellona e Antonino Aliquò, 27, Barcellona.