Le assunzioni dei precari non sono state messe in discussione nell’impugnativa del Consiglio dei ministri. Un risultato esaltato dall’assessore regionale agli Enti locali, Bernadette Grasso: «Sono soddisfatta e contenta. Lo dico da privato cittadino prima che da rappresentante del Governo, perché la norma “Salva Precari” è un atto che restituisce dignità a migliaia di lavoratori siciliani. Tengo a precisare, tuttavia, che se la norma è ancora in piedi è solo merito di questo assessorato e di questo Governo». L’assessore Grasso posa il fioretto e impugna la sciabola: «È’ insopportabile oltre che falsa la ricostruzione di alcuni organi di stampa: nessuno del M5S siciliano ha messo la buona parola in Consiglio dei Ministri. Sarebbe solo un infantile tentativo di mettere il cappello sul lavoro altrui, nel caso specifico quello dell’Assessorato agli Enti Locali».
Bernadette Grasso dà la sua versione dei fatti: «Una volta compreso il rischio di vedere impugnata la norma, ho voluto personalmente seguire i lavori dell’ufficio legislativo della Funzione Pubblica e sono volata a Roma per difendere di persona questa norma. Ho ottenuto, con grande impegno e fatica e dopo aver dimostrato la bontà della norma, il ritiro dell’impugnativa. Chiunque oggi racconti che i precari siciliani sono salvi grazie ad una telefonatina tra amici di partito non soltanto distorce la realtà, ma soprattutto mortifica il lavoro di decine di funzionari che si sono impegnati con professionalità per garantire a migliaia di famiglie serenità e diritto al lavoro». Poi conclude: «È altresì umiliante, degradante e pericoloso far passare il messaggio che il parere di un compare di partito possa valere agli occhi di un’Istituzione più dell’oggettiva forza e solidità della norma».