I Carabinieri del Comando provinciale di Messina hanno eseguito, con il supporto del 12° Nucleo elicotteri carabinieri di Catania, un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia guidata dal procuratore Maurizio De Lucia, a carico di otto persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, usura, intestazione fittizia di beni e violazioni degli obblighi della sorveglianza speciale, tutti aggravati dal metodo mafioso.
Il provvedimento nasce da un’indagine avviata nel 2014 dal Nucleo Investigativo del Comando provinciale dei carabinieri di Messina che ha preso le mosse dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Daniele Santovito. Il pentito ha consentito di scoprire il clan guidato da Giacomo Spartà, egemone nel racket dell’usura e delle estorsioni a commercianti e clienti di sale scommesse. I carabinieri hanno accertato che a reggere il clan durante la detenzione del boss era Raimondo Messina, 47 anni, tra gli arrestati di oggi. Altro personaggio chiave dell’indagine è Antonio Cambria Scimone, 50 anni, anche lui finito in manette. Gli altri arrestati sono Angelo Bonasera, 54 anni, Antonio Calio, 35 anni, Giuseppe Cambria, 46 anni, Tommaso Ferro, 41 anni, Lorenzo Guarneri, 57 anni e Alfio Russo, 48 anni.