In attesa dell’esito dell’udienza al tribunale del riesame di Messina relativa all’istanza di dissequestro della parte della pineta – dovrebbe celebrarsi a fine mese, il titolare del Bar Apollo di Patti Marina Carmelo Flesia ha deciso di togliere le catene e gli striscioni vicino all’area posta sotto sequestro dai carabinieri.
E’ accaduto ieri sera. Flesia, sostenuto dai suoi dipendenti, ieri mattina si era incatenato sul muretto della pineta, per ribadire che senza quella parte importante della pineta, funzionale alla sua azienda, non avrebbe avuto motivo di esistere il suo bar. In questi giorni le vendite sono calate di molto e la gente gli ha espresso in totalità il proprio appoggio. Ieri mattina si è recato sul posto anche il sindaco di Patti Mauro Aquino con i vigili urbani, per verificare di poter modificare il suolo pubblico, in attesa che la situazione si sblocchi. Pare che sarà ampliata l’area antistante il bar, per assicurare un numero maggiore di tavoli. Questo accadrà a Patti Marina, in attesa che il riesame decida. Se dissequestrerà, questa sarà la prassi da seguire: si dovrà procedere allo smontaggio della copertura della parte della pineta, si chiederà un’autorizzazione provvisoria, impiantando nell’area, per il momento sotto sequestro, tavoli, sedie e ombrelloni, materiale che può essere rimosso al momento. Nel frattempo, per la soddisfazione del signor Flesia e di tanti che si sono visti privati di poter gustare granite e gelati, mangiare pizza e panini e trascorrere ore spensierate con le prelibatezze del Bar Apollo, si potrà avviare la procedura dell’autorizzazione lunga all’ufficio del demanio regionale, visto che è stato approvato anche il piano di utilizzo per il demanio marittimo. Restano alcuni dati di fatto che devono essere evidenziati. Flesia ha riconosciuto di essere abusivo, ma ha ribadito anche che i suoi dipendenti sono tutti in regola, che, per la stagione in corso, ha sostenuto costi importanti e che ha provveduto e provvede alla pulizia dell’area della pineta e della spiaggia. E poi c’è il sostegno di tanti che auspicano una conclusione positiva della vicenda.