La guardia costiera di Lipari ha sequestrato un ingente quantitativo di reti illegali. Si tratta di 28 mila metri di spadare, un particolare tipo di rete derivante bandito dalla normativa comunitaria e nazionale, perché il suo utilizzo ha un impatto particolarmente negativo sull’ambiente marino e sulla risorsa ittica.
Ogni anno numerosi esemplari di cetacei e tartarughe marine rimangono impigliate e trovano la morte in questi attrezzi ancora diffusi nel Mediterraneo per la cattura dei grandi pelagici, nonostante i divieti e l’intensa attività di vigilanza e controllo posta in essere dalle autorità competenti. Nel Compartimento marittimo di Milazzo, con il coordinamento della Direzione marittima di Catania e nell’ambito delle direttive del Comando Generale, è ormai consolidata un’attività di vigilanza e controllo aereo, navale e via terra, finalizzato al contrasto della detenzione e dell’utilizzo di questi attrezzi da pesca illegali. I risultati non sono mancati anche quest’anno; le vedette della Guardia Costiera di Lipari hanno effettuato il sequestro di 28 mila metri di di spadare, utilizzate da pescatori professionali e diportisti nel tratto di mare a nord delle Isole Eolie. Elevate sanzioni per 10.000 euro; le reti sono state sequestrate e successivamente saranno confiscate e distrutte. Verificate le gravi violazioni, la licenza di pesca potrebbe essere sospesa e si rischia anche la cancellazione dall’elenco delle unità da pesca autorizzate alla pesca del pesce spada.