In parziale accoglimento dei ricorsi presentati dalle difese, la Corte d’Appello di Messina ha rideterminato questa sera le dieci condanne emesse il 20 maggio di un anno fa per l’operazione Triade.
L’inchiesta aveva portato alla luce un giro di spaccio di droga tra i Nebrodi e la zona tirrenica ed era sfociata in diversi arresti nel luglio 2016.
La corte ha condannato in appello Carmelo Galati Massaro ad 8 anni (erano 12 in primo grado), Sebastiano Galati Massaro 6 anni ed 8 mesi (8 in primo grado), Antonio Musarra Pecorabianca 6 anni e 10 mesi (erano 8), Giuseppe Aricò 8 anni (12 anni in primo grado), Filippo Biscari a 9 anni (13 anni in primo grado), Giuseppe Cammisa, 2 anni e 4 mesi (erano 6 anni), Giuseppe Lo Presti a 2 anni e 4 mesi (erano 6 anni e 6 mesi in primo grado). Condannato inoltre a 2 anni e 4 mesi (contro 3 anni ed 1 mese del primo grado Francesco Salamone, ex consigliere comunale di Terme Vigliatore. Infine 1 anno (erano due in primo grado per Veronica Lombardo Pontillo e Antonino Costanzo Zammataro a 1 anno e sei mesi contro i 2 della sentenza di primo grado.
Revocata l’interdizione dai pubblici uffici per Giuseppe Lo Presti e Francesco Salamone.
Dalle indagini, condotte dai carabinieri della Compagnia di Milazzo e coordinate dai sostituti procuratori Liliana Todaro e Fabrizio Monaco, emerse come un gruppo di Tortorici fornisse periodicamente ingenti quantitativi di hashish e marijuana ad altre due diverse articolazioni della stessa organizzazione, operanti tra Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo, che si preoccupavano poi di commercializzare lo stupefacente sulle principali “piazze di spaccio” del litorale tirrenico.Secondo l’accusa, la droga, trasportata su fuoristrada lungo mulattiere e strade di montagna dei Nebrodi, finiva nelle piazze dello spaccio di Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto.
Il collegio difensivo è stato composto dagli avvocati Tommaso Calderone, Laura Todaro, Tino Celi, Decimo Lo Presti, Alessandro Pruiti e Salvatore Silvestro