I giudici della Corte dei Conti hanno condannato Antonella Giuffrè, architetto del Genio civile di Messina a risarcire un danno erariale di 271 mila euro. L’indagine della Procura regionale della Corte dei Conti nasce dall’esposto in cui il Comune di Furnari (con l’allora sindaco Mario Foti) ripercorreva la vendita di un terreno valutato 364 mila euro e venduto per quasi 4 mila euro. Nel 2011 era stata chiesta una concessione demaniale marittima per la realizzazione di un parco tematico. Una delle richiedenti era la sorella dell’architetto del Genio civile. La concessione non fu rilasciata per l’opposizione dell’amministrazione comunale, la quale fece presente che si trattava di un’area sotto il vincolo di inedificabilità. Nel 2013 la stessa area era stata chiesta in proprietà o, in subordine, in concessione da un uomo e dalla moglie di uno dei testimoni di nozze di Giuffrè. Questi ultimi nel 2014 diventano i proprietari del terreno al prezzo di 3.944. A fare la stima sarebbe stata l’architetto che si è difesa affermando che la vendita fu decisa, senza nulla obiettare, dalla Regione e dalla Ragioneria centrale della Regione.
Secondo il collegio presieduto da Luciana Savagnone, la «stima di un prezzo di vendita irrisorio – si legge nella sentenza – ha indubbiamente condizionato le successive determinazioni dell’assessorato competente e le valutazioni della Ragioneria centrale, atteso che per un importo così esiguo è previsto il ricorso alla trattativa diretta». Nel frattempo la Regione, nel 2016, ha revocato in autotutela l’atto di approvazione del contratto mentre, lo stesso anno la vicenda finì al centro della trasmissione “Le Iene”