Il comune di Capo d’Orlando non avrebbe ancora consegnato gli adeguamenti progettuali necessari a far partire i lavori di adeguamento del depuratore di contrada Tavola Grande.
A sostenerlo sono i deputati del movimento 5 Stelle Antonella Papiro ed Alessio Villarosa che, attraverso una nota, ripercorrono le tappe della vicenda individuando responsabilità gravi nell’attuale esecutivo.
Il 9 gennaio- scrivono i due parlamentari- in merito al depuratore di contrada Tavola Grande, il sindaco Franco Ingrillì, annunciava dalle pagine del Giornale di Sicilia che «La società Sogesid, che gestisce il finanziamento, ha rivisto insieme ai tecnici comunali il progetto dell’impianto di depurazione e le somme stanziate sono state incrementate… adesso l’importo sarà aumentato, sino a circa due milioni di euro». La dichiarazione scaturiva dalla circostanza che a settembre 2017 il Responsabile Unico del Procedimento aveva disposto l’adeguamento del progetto esecutivo dell’impianto di depurazione di Tavola Grande.
“A sei mesi di distanza- aggiungono i due- sembrerebbe che l’Amministrazione fosse già stata richiamata nel dicembre 2017 e che successivamente alle dichiarazioni del Sindaco avrebbe ricevuto almeno altre quattro note di sollecito, dalla struttura commissariale, per la consegna degli elaborati aggiornati”.
«Sono diversi i comuni siciliani in infrazione in merito ai depuratori. Non è stato certo piacevole apprendere che, nonostante le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco a gennaio, Capo d’Orlando risulterebbe ancora priva dell’adeguamento progettuale» afferma la deputata Papiro, che aggiunge: «spero che non sia così, ma qualora risultassero vere le notizie sui tempi dilatori e sulle inadempienze dell’Amministrazione, mi chiedo: come si può pensare di puntare sul turismo se non si riesce a salvaguardare la salute del nostro mare e dei suoi fruitori?»