Indagine chiusa e nove gli indagati per i quali la Procura si accinge a chiedere il rinvio a giudizio. E’ l’importante passaggio dell’Operazione «Concussio», ovvero l’inchiesta sul tentativo di mettere le mani sui lavori di valorizzazione del patrimonio artistico dei Nebrodi.
L’indagine riguarda Giuseppe “Pino” Lo Re, 55 anni, di Caronia, ritenuto esponente della cosca locale, interna a Cosa nostra palermitana, del mandamento di San Mauro Castelverde, Isabella Di Bella, cartomante, 68 anni, di Acquedolci e zia di Giuseppe Lo Re, Poi Vincenzo Tamburello, 41 anni, commercialista e consigliere comunale di Mistretta, attualmente sospeso. Lo Re e Tamburello sono ancora nel carcere di Messina Gazzi dallo scorso 20 aprile, Di Bella, inizialmente in carcere, si trova agli arresti domiciliari. I tre sono accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Negli atti dell’accusa ci sono altri sei indagati per trasferimento di valori. Si tratta di Giuseppe Belvedere, 52 anni, di Caronia, Mario Bonelli, 27 anni, di Nicosia, Dimitrina Dimitrova, 49 anni, bulgara, residente a Caronia, Florian Florea, 25 anni, romeno, Dimona Dimitrova Gueorguieva, 40 anni, bulgara, residente a Caronia e Anamaria Hristache, 29 anni, romena, domiciliata a Torrenova. Escono di scena, invece, altre cinque persone che erano state indagate inizialmente e la cui posizione è stata invece ampiamente chiarita dopo l’interrogatorio di garanzia.