Mentre a livello nazionale è attualissima la questione dell’accoglienza migranti, a Santo Stefano di Camastra è andato deserto il bando per la cessione in locazione di idonei appartamenti da destinare al progetto di accoglienza Sprar.
Scaduto lunedì 27 agosto il termine per presentare le manifestazioni di interesse, né privati né operatori economici hanno manifestato la volontà di mettere a disposizione i propri immobili nel paese della ceramica per il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.
Il sindaco stefanese Francesco Re ha precisato che la decisione di aderire alla rete Sprar è stata un obbligo, non una scelta, poiché la Prefettura aveva più volte sottolineato alle amministrazioni che, se non avessero aderito alla progetto, si sarebbe potuto provvedere a requisire immobili pubblici o locali privati non utilizzati.
Per queste ragioni la giunta del sindaco Re aveva scelto di aderire alla rete Sprar, limitatamente alla tipologia di famiglie o genitori con figli minori al seguito e che avessero certificato lo status di richiedenti asilo.
«Mi dispiace dover deludere le aspettative di quanti/e …novelli/e Pinocchio o aspiranti capi in pectore del Ku Klux Klan locale presagivano un fine settimana all’insegna di ”orde di migranti” in giro per le vie del paese…», si chiude così la nota del Sindaco Francesco Re, che aggiunge che, non essendo pervenuta alcuna offerta, l’amministrazione comunicherà a chi di competenza l’esito della ricerca, ribadendo che permangono le condizioni di indisponibilità per le proprietà pubbliche.
Nel frattempo però l’iniziativa del sindaco Re, che segue quelle di decine di amministratori del messinese che, attraverso gli Sprar puntano a fermare invii indiscriminati da parte della Prefettura, spacca la maggioranza.
Il vice presidente del consiglio comunale, Alessandro Amoroso, posta sui social parole durissime contro l’amministrazione. “Dichiaro di essere apertamente contrario a quanto deciso dal sindaco, pur facendo parte della maggioranza – scrive Amoroso, che sostiene che – il Comune non è attrezzato per ospitare migranti e che negli Sprar, come dimostrato in vari comuni del Nord, la percentuale dei migranti accolti può triplicarsi.”