La campanella della scuola sta per suonare, ma a Brolo si preannuncia la bufera. Ad essere messi sul piede di guerra sono i genitori dei 56 studenti che si accingono a frequentare nell’anno scolastico 2018/2019 la terza media.
Già lo scorso maggio infatti, erano venuti a conoscenza dai ragazzi che le tre classi seconde dell’anno scolastico 2017/2018 sarebbero state accorpate per formare due classi terze di ben 28 studenti ciascuna. I genitori degli alunni interessati da questa decisione, si erano quindi immediatamente rivolti alla dirigente scolastica dell’istituto comprensivo brolese, Maria Ricciardello, che, a loro dire, di fronte alle preoccupazioni, sia di natura didattica che di crescita relazionale dei ragazzi aveva risposto verbalmente ed essenzialmente, senza possibilità di confronto o dialogo alcuno, che tale decisione di organico era responsabilità del Miur e che nulla era in suo potere per un ripristino della situazione originaria. Il gruppo di genitori non si era arreso ed aveva contattato i responsabili dell’Ambito Territoriale di Messina, ricevendo come risposta che il numero delle classi è generato in conseguenza dei dati immessi da ogni singola scuola e che comunque è potere e facoltà del dirigente strutturarne il numero, nel limite di quello massimo concesso. Rafforzati da questa certezza, il 6 giugno i genitori hanno presentato alla dirigente Ricciardello, un documento ponendo l’attenzione sulla sicurezza, a loro avviso compromessa. Il 19 giugno, poi, a loro dire, è seguita l’unica risposta ufficiale della dirigente in cui si attribuiva al decremento di 3 unità degli alunni l’accorpamento delle classi ed in cui comunicava pure che aveva richiesto la consulenza dell’ufficio tecnico del comune di Brolo, allegando anche copia di una richiesta inoltrata al dirigente dell’ambito territoriale di Messina, Luca Gatani, nella quale faceva richiesta di una ulteriore classe terza. Il 27 giugno viene richiesto dai genitori il ripristino delle tre classi a tempo normale e notizie della relazione tecnica del Comune; dopo aver visionata quest’ultima, i genitori sostengono tuttavia che nell’istituto comprensivo di Brolo non esistono aule idonee ad ospitare 28 alunni, oltre l’insegnante. I genitori, come fanno sapere in un comunicato, sono a tutt’oggi in attesa di una risposta ufficiale da parte delle istituzioni interpellate. “Consapevoli che la sicurezza dei plessi scolastici sia requisito imprescindibile per la salvaguardia della vita umana e in tal caso dei nostri figli che vi trascorrono molte ore al giorno – affermano i genitori – e non confortati in tal senso dai dati tecnici di cui sopra, siamo determinati ad appellarci agli uffici competenti per il rispetto del diritto alla sicurezza dei nostri figli. Abbiamo preso anche in esame la scelta di presentare un Nulla Osta cumulativo per spostare i nostri ragazzi – proseguono poi – consapevoli che ciò andrebbe a creare dei disagi all’ufficio provinciale in merito all’organico ormai definito, ma cogliamo con grande amarezza, in tutta questa storia, il fallimento di una scuola che, attraverso i suoi preposti, nulla garantisce ai nostri figli. Contestiamo un sistema tiranno in ogni ordine e grado – concludono infine – che considera i ragazzi solo numeri per i propri fini, senza considerare la risorsa umana in gioco né la tutela della salute”.