La seconda sezione della Corte di Cassazione ha scritto la parola fine alla vicenda giudiziaria della truffa di 65.000 euro che sarebbe stata commessa ai danni di una donna della provincia di Salerno, Caterina Nicodemo; i fatti risalgono al 2011.
I giudici hanno confermato la condanna a 1 anno di reclusione e 500,00 di multa, pena sospesa, che era stata disposta il 15 gennaio scorso dalla corte di appello di Messina ai due imputati: Carmelo Scaffidi Gennarino, 47 anni e Calogero Crinò, 37 anni, entrambi di Brolo. Secondo l’accusa, Scaffidi Gennarino avrebbe fatto invaghire la Nicodemo e a distanza di qualche mese dall’inizio della loro relazione, le avrebbe prospettato di acquistare un terreno a San Giorgio di Naso; qui si sarebbe dovuta avviare un’attività di ricezione turistica. Secondo l’imputazione contestata dalla Procura della Repubblica di Patti, si fece credere alla Nicodemo che il prezzo di acquisto del terreno fosse di 115.000,00 euro in luogo dell’effettivo costo di 50.000,00 euro, circostanza che sarebbe emersa in seguito, per cui i due imputati avrebbero incassato illecitamente la rimanente somma. Chiuso il procedimento penale, adesso la parte civile, rappresentata dall’avvocato Walter Mangano, potrà richiedere il risarcimento dei danni in separato giudizio civile. Gli imputati sono stati difesi dall’avvocato Decimo Lo Presti, il quale ha dichiarato che la vicenda oggetto del processo fosse piuttosto complessa e che, in sede di appello, avesse richiesto la nullità della sentenza per mancanza di correlazione tra accusa e difesa.