Sono 82 degli originari 102 gli indagati dell’operazione “Pathology” portata a termine dalla procura della repubblica di Patti, che coordinò le attività dei carabinieri e della guardia di finanza.
Si evince dall’avviso di conclusione delle indagini dei sostituti procuratori Alessandro Lia e Giorgia Orlando sull’inchiesta che prevede 117 capi di imputazione su associazione a delinquere, truffe all’Inps, falso, peculato, abuso d’ufficio e corruzione. Reati che si sarebbero concretizzati nelle cause incardinate davanti al Tribunale di Patti per il riconoscimento di pensioni d’invalidità ed altre misure previdenziali. L’operazione scattò nel dicembre 2017 e furono coinvolti in due blocchi anche avvocati, medici e funzionari pubblici, gestori di patronati e centri di assistenza fiscale e poi i beneficiari delle varie indennità. Furono trentatre le misure cautelari disposte a suo tempo e contestualmente furono notificati ulteriori 69 avvisi di garanzia, tutto formalizzato nelle 1218 pagine dell’ordinanza del Gip del tribunale di Patti Eugenio Aliquò. I fatti contestati potrebbero risalire al 2012 avviati nei procedimenti previdenziali presso il tribunale di Patti, dove ognuno degli indagati avrebbe assunto un ruolo specifico nelle varie fasi delle udienze, medici, specialisti, consulenti e funzionari Inps, attività finalizzate invalidità e benefici economici. Furono migliaia le intercettazioni dove si evidenziò il sistema che portò in avanti a scoprire un giro vorticoso di denaro e a mettere nero su bianco i capi di imputazione.