venerdì, Novembre 22, 2024

Pascoli abusivi, restituiti al comune di Novara di Sicilia 35 ettari di terreno

Ritornano nella disponibilità del comune trentacinque ettari di terreno localizzate a Valombotte Vernitta, alle pendici della Rocca Salvatesta, a Novara di Sicilia.

Si trattava di terreni che erano stati affittati a privati, i quali, però, da tempo, non pagavano più i canoni; in linea di massima accadeva anche che, non solo non venivano pagati i canoni concessori, ma anche si introducevano in questi fondi gli animali, che pascolavano arbitrariamente, perché gli allevatori non avevano alcun titolo per rimanere in quei terreni. Il sindaco Gino Bertolami, impegnato da tempo nella lotto alla legalità in questa direzione, ha deciso di regolarizzare tutto; prima si è attivato con l’azione legale e poi, tramite l’ufficiale giudiziario, si è proceduto allo sgombero del terreno e alla sua restituzione al comune. A questo punto potrà essere destinato alla forestale, per realizzare sentieri naturalistici, aree attrezzate ed interventi di consolidamento. Il sindaco Bertolami, consapevole che questa è anche lotta per la legalità, ha voluto ringraziare la Prefettura di Messina e l’azienda forestale, che, in questo frangente, gli sono state vicine. Ma le azioni non finiranno qui. Con un altro allevatore si è già proceduto a formalizzare una transazione per 120 mila euro, con rate da 35 mila euro, che dovranno essere pagate al comune. Per un’altra vicenda, invece, si proseguirà per le vie giudiziarie. Il comune ha conferito incarico all’avvocato Luigi Munafò, in modo che si costituisca in cassazione, dopo che due allevatori hanno contestato, sia in primo grado, che in appello, la dichiarazione di avvenuta risoluzione contrattuale per sfratto e morosità e per il recupero coattivo di parte delle quote arretrate dei fitti di pascolo. Proseguiranno pertanto le “crociate” del sindaco Bertolami, dopo che, in passato, denunciò anche il pascolo indiscriminato in svariati appezzamenti, presentando denunce sulla gestione dei terreni agricoli e soprattutto sulla presenza di animali al pascolo sprovvisti dei marcatori auricolari di identità.

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