Il giudice monocratico del tribunale di Patti Eleonora Vona ha condannato tre poliziotti in servizio al commissariato di Patti per la vicenda relativa all’arresto di Alessandro Salmeri, avvenuto nella notte di Capodanno del 2013. Queste le condanne: 5 anni per Tindaro Bonsignore, 4 anni e 6 mesi per Aurelio Schepisi e 4 anni per Massimo Mollica. Il giudice è andato al di là delle richieste formulate nella requisitoria da parte del pm Alessandro Lia, che invece aveva richiesto 4 anni e 6 mesi per Bonsignore, 4 anni per Schepisi e 3 anni per Mollica. Gli imputati sono stati dichiarati interdetti dai pubblici uffici per 5 anni e condannati, insieme al ministero dell’interno, quale responsabile civile, al risarcimento danni da liquidarsi in separata sede alle parti civili costituite, Alessandro Salmeri con l’avvocato Sergio Petralia e i genitori di Salmeri con l’avvocato Vincenzo Amato. E’ finito in questo modo il processo di primo grado di una vicenda iniziata nella notte di Capodanno del 2013. Sul lungomare di Patti Marina Alessandro Salmeri stava discutendo animatamente con alcuni coetanei. I poliziotti sono intervenuti e poi lo hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Secondo l’accusa Bonsignore e Schepisi avrebbero colpito Salmeri al momento dell’arresto, poi nel piazzale dell’ospedale ed in camera di sicurezza; secondo la difesa invece le ferite riportate dal Salmeri furono attribuite a lui, se le sarebbe procurate sia all’interno dell’auto di servizio, che sui muri della cella di sicurezza. Salmeri fu processato per resistenza a pubblico ufficiale e fu assolto perché il fatto non sussiste dal giudice Sandro Potestio. Bonsignore, Schepisi e Mollica, difesi dagli avvocati Favazzo e La Valle furono rinviati a giudizio dal gup Eugenio Aliquò, che contestò lesioni e falso ai primi due, l’omessa denuncia al terzo. Venerdì scorso la sentenza di condanna in primo grado.