Non ha ottenuto l’esito sperato la mozione presentata nell’ultimo consiglio comunale di Patti dai consiglieri di minoranza, Gianni di Santo e Giacomo Prinzi riguardante la questione della chiusura dell’ufficio postale di Mongiove.
Nello specifico i consiglieri chiedevano di prendere atto che il servizio di Poste Italiane nella frazione pattese è imprescindibile e che l’unica ubicazione possibile è quella storica oggetto di sfratto per morosità e poi di impegnare l’amministrazione guidata dal sindaco Mauro Aquino ad avviare immediatamente un bonario componimento della controversia con la proprietà, favorendo i rapporti diretti con Poste e garantendo il più sollecito ripristino del servizio a residenti, turisti, villeggianti ed utenti delle aree vicine. Come premessa, i consiglieri Di Santo e Prinzi, avevano inoltre posto l’attenzione su una serie di aspetti salienti della vicenda, a partire dalla chiusura dell’ufficio che si protrae da più di un anno e sino alla manifestazione di interesse per il reperimento di nuovi locali andata deserta. La mozione è però stata respinta, avendo incassato i soli 5 voti favorevoli della minoranza, mentre i 5 consiglieri di maggioranza hanno optato per l’astensione. Il punto è stato particolarmente discusso, sebbene la maggioranza ne avesse richiesto, senza successo, un nuovo rinvio, dopo quello di settimana scorsa, anche perché oltre ad essere assente la metà proprio dello schieramento di maggioranza, in aula non erano presenti né il primo cittadino, né alcun componente della Giunta. Durante il dibattito del civico consesso è emerso, fra l’altro, che nonostante il Comune sia moroso nei confronti dei proprietari dei locali di via Pasubio, Poste Italiane ha invece regolarmente versato la propria quota per il subaffitto all’ente. La mancata approvazione della mozione non ha tuttavia scoraggiato i consiglieri di minoranza, che hanno dichiarato di voler proseguire nella loro battaglia per far riaprire al più presto l’ufficio postale mongiovese, mettendo in campo una serie di iniziative con l’obiettivo pure di informare i cittadini su quanto è realmente accaduto.