Entra nel vivo l’ispezione della commissione prefettizia per accertare eventuali forme d’infiltrazioni o condizionamenti mafiosi al Comune di Mistretta.
Dopo aver iniziato il vaglio dei documenti al centro dell’inchiesta Concussio, quelli che hanno indotto il Prefetto a nominare la commissione per verificare se esistano i presupposti per uno scioglimento, da questa settimana si è passati alla fase successiva.
Martedì gli ispettori prefettizi hanno convocato, in Municipio il sindaco Liborio Porracciolo, il presidente dell’assemblea, Felice Testagrossa e il segretario comunale Andrea Gaglio. Di quasi tre ore ciascuna la durata delle audizioni.
Nulla di straordinario, in pratica, ma la conferma che i commissari stanno setacciando l’attività dell’Ente ben oltre i soli fatti oggetto di indagine giudiziaria e che avevano portato all’arresto del capogruppo di minoranza.
La commissione, guidata dal viceprefetto vicario Maria Carolina Ippolito, è composta dal viceprefetto aggiunto Antonio Gullì; dal tenente colonnello Ivan Boracchia, comandante del Nucleo investigativo del Comando provinciale dei carabinieri di Messina; dal vicequestore Carmelo Nicola Alioto, dirigente del Commissariato di Capo d’Orlando e di Sant’Agata Militello; dal capitano Alessandro Bongiorno, in forza al “Gico” della Guardia di finanza; dal maresciallo maggiore aiutante Giovanni Muscolino, del Nucleo di Polizia economica e finanziaria del Comando provinciale della Guardia di finanza di Messina, e dal commissario capo Andrea Sgrò, in servizio presso la sezione operativa della Direzione investigativa antimafia di Messina.
L’impressione è che il lavoro si stia allargando a molti atti ambiti che erano stati anche al centro di pesanti polemiche politiche negli ultimi mesi.
Del resto la Commissione sta accelerando i tempi visto che si avvicina la scadenza dei tre mesi assegnati per l’attività ispettiva, ma non ci si stupirebbe se si dovesse prorogare di altri 180 giorni come previsto dalla norma.
Poi verrà inviata al Prefetto la relazione con la quale si stabilirà se chiudere il procedimento o chiedere al Ministero lo scioglimento per mafia di amministrazione e consiglio comunale.