Far diventare il sito dell’Argimusco patrimonio dell’umanità.
È questa la proposta emersa dal meeting mondiale patrocinato dall’Unesco che si sta svolgendo al castello di Montalbano Elicona, su iniziativa dell’Icahm e dell’Icomos – cioè a dire il comitato scientifico della commissione Unesco – e dedicato proprio al tema “Discover Sicily’s Argimusco”. All’evento, che terminerà il 28 ottobre, stanno partecipando studiosi di 32 paesi del mondo che, fra l’altro, discuteranno dell’Argimusco per poi valutare appunto se inserirlo nella lista dei siti che possono essere candidati a diventare patrimonio dell’umanità. Per l’occasione è intervenuto pure il professore Gaetano Pantano, che lo ha scoperto e studiato e che già più di 30 anni fa ne aveva proposto la tutela e la valorizzazione. Si è inoltre dimostrata unanime la volontà di creare sinergie per far avere il riconoscimento Unesco all’Argimusco e rilanciare il turismo contando sull’eccellenza. “Stiamo puntando a coinvolgere gli altri comuni del territorio e le altre istituzioni – ha affermato a tal proposito il sindaco di Montalbano, Luciano Taranto – se l’Argimusco dovesse rientrare tra i siti Unesco lo farà coinvolgendo tutto il territorio dei Nebrodi. Fare rete è essenziale”. Una scelta che potrebbe rivelarsi preziosa. “Siamo sicuri che la candidatura di Montalbano Elicona sia forte perché è riuscita a coinvolgere tutti i comuni vicini, le associazioni e le altre istituzioni, aspetto fondamentale per presentare una proposta vincente – ha dichiarato Raymon Bondin componente della commissione nazionale Unesco Malta – d’altronde, il sito dell’Argimusco è il centro di una parte di un territorio più ampio che ha altri resti di notevole importanza archeologica”. Nell’ambito della conferenza mondiale si terranno anche due mostre, “Lighea. Il mito, la Sirena” e “Tradurre la Bellezza”, rispettivamente dedicate a Giuseppe Tomasi di Lampedusa e Salvatore Quasimodo e curate da Alessandro La Motta e Fulvia Toscano; a Palazzo Todaro invece è stato allestito uno shopping point di prodotti tipici del territorio, con tutte le eccellenze enogastronomiche siciliane.