Tornano sul sentiero di guerra i dipendenti del comune di Capo d’Orlando.
In una missiva indirizzata al Prefetto di Messina, Maria Carmela Librizzi, ed al sindaco orlandino, Franco Ingrillì, i sindacati hanno ufficialmente dato avvio allo stato di agitazione di tutto il personale comunale non dirigenziale. Alla base della nuova mobilitazione c’è ancora una volta la volontà di salvaguardare il diritto alla remunerazione dei dipendenti del Comune, che non percepiscono lo stipendio dal mese di settembre e nemmeno gli arretrati contrattuali previsti dal nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del 21 maggio 2018. “Ad oggi – affermano le sigle sindacali firmatarie della lettera – nessuna rassicurazione e nessun impegno formale è stato assunto dall’Ente e malgrado le continue richieste fatte quasi con cadenza giornaliera, sia dai componenti della R.S.U. che dagli altri dipendenti, la situazione permane e si aggrava con il passare del tempo, tanto da diventare insostenibile sia per i dipendenti stessi che per le loro famiglie. Visto l’approssimarsi delle imminenti festività natalizie che fanno aumentare le spese delle famiglie, la situazione diviene ancor più insopportabile. Ciò è ingiustificabile – aggiungono poi – vista l’ingente anticipazione di tesoreria a cui l’Ente ha fatto ricorso e le cui somme sono state destinate e vincolate al pagamento delle spettanze dei dipendenti”. I sindacati chiedono quindi, affinché si possa continuare ad offrire il migliore servizio possibile alla cittadinanza, l’intervento del Prefetto per istituire “un tavolo di raffreddamento del conflitto”, ovvero di tentare di conciliare le posizioni dei lavoratori e del Comune proprio riguardo alle problematiche, come si diceva, della mancata emissione delle buste paga e del mancato pagamento delle spettanze in favore dei dipendenti, nonché della mancata applicazione del Contratto di Lavoro Nazionale.