C’è anche il Commissario Straordinario del Parco dei Nedrodi, Luca Ferlito, tra i 26 indagati dell’inchiesta Aetna della Procura di Catania, nella sua qualità di commissario capo del Corpo forestale.
L’inchiesta sulla “gestione monopolistica delle escursioni sull’Etna” ha portato ai domiciliari cinque persone tra cui l’imprenditore Francesco Augusto Russo Morosoli, per turbata libertà degli incanti e corruzione e che riguarda la gara per “l’affidamento del servizio di trasporti a fini turistici sul versante Nord dell’Etna dal 2016 al 2018” e per “l’affidamento in concessione di un immobile del Comune a Monte Conca nel 2018”. Ai domiciliari anche il sindaco di Bronte. Il dossier, costituito da intercettazioni telefoniche, ambientali e video, pedinamenti e appostamenti e dall’analisi dei documenti acquisiti negli Enti locali coinvolti ha fatto “luce su una sistematica indebita interferenza nel regolare svolgimento delle procedure di gara. Nello specifico, “il commissario del corpo forestale dello Stato Ferlito e Orazio Di Stefano quale dipendente dell’Ente Parco dell’Etna, avrebbero rivelato a Biagio Ragonese (presidente del direttivo del Collegio siciliano delle guide alpine e vulcanologiche), che agiva in veste di investigatore, notizie d’ufficio segrete relative all’oggetto del verbale datato 1 giugno redatto da Ferlito e da Di Stefano in occasione di un controllo finalizzato ad accertare il rispetto delle prescrizioni dettate dall’Ente Parco dell’Etna relative alle autorizzazioni degli automezzi fuoristrada utilizzati dalla Etha Mobility, aggiudicataria del servizio di trasporto turistico sulla pista ‘rotabile di Piano Provenzana, rinviando a Ragonese una bozza non ufficiale del verbale’ prima ancora della comunicazione dello stesso agli Enti Competenti”. Dalle conversazioni intercettate, infatti, secondo gli inquirenti risultano “evidenti rapporti confidenziali fra Ferlito e il gruppo Russo Morosoli, tanto da incidere sull’esercizio delle sue funzioni”.
Ferlito, che sta per concludere il suo mandato al Parco dei Nebrodi, veniva considerato il futuro presidente del Parco dell’Etna.