Gli indici di povertà assoluta e relativa in Sicilia hanno raggiunto percentuali preoccupanti e il sovraindebitamento delle famiglie siciliane è nettamente cresciuto negli ultimi anni.
Dal convegno organizzato ad Enna da Federconsumatori è emerso che la situazione povertà-indebitamento dei siciliani è sempre più grave: nel 2017 la povertà assoluta ha riguardato 260.000 nuclei familiari siciliani, il 12%.
La povertà relativa in un anno è aumentata del 6%, toccando il 29% delle famiglie siciliane, in pratica il doppio della media nazionale. Nella graduatoria nazionale peggio della Sicilia fa solo la Calabria.
Lo SVIMEZ in un suo recente studio sul potenziale delle persone a cui potrebbe essere erogato il “reddito di cittadinanza”, ha calcolato che oltre un milione di siciliani appartengono a famiglie con ISEE inferiore a 9.000 €.
Le famiglie siciliane sono ai primi posti anche per indebitamento bancario e per credito al consumo: tra il 2010 e il 2016 le sofferenze bancarie sono salite di oltre 6 miliardi, toccando 10,4 miliardi di euro.
A questi dati si aggiunge che nel 2017 ben 25 Comuni siciliani hanno dichiarato il dissesto finanziario e altri 34 sono in stato di pre-dissesto. Il fallimento sostanziale di questi 59 Comuni non è dovuto solo a spese allegre, ma anche all’impossibilità di andare avanti a causa dei ripetuti tagli ai finanziamenti provenienti dalla Regione Siciliana.
Tutto ciò comporterà tasse elevate alle aliquote massime, servizi ridotti all’osso, ritardi nel pagamento degli stipendi del personale e centinaia di migliaia di euro di debiti nei confronti di altri enti ed imprese fornitrici di beni e servizi. Quindi, tutto ciò aumenterà ulteriormente la povertà dei cittadini siciliani.