In testa Milano e l’arco alpino, in basso Vibo Valentia e molte province del Sud. E’ ancora una volta impietoso verso il Mezzogiorno l’esito dell’indagine del Sole 24 Ore sulla qualità della vita in Italia. Milano, per la prima volta festeggia il primato per le vivibilità conquistando ben 7 posizioni e lasciando alle spalle Bolzano, Aosta, Trento e Belluno. Messina non se la passa benissimo perdendo sette posti rispetto ad un anno fa scendendo sino al 96° gradino della classifica nazionale su 107.
La maglia nera la detiene per la quarta volta Vibo Valentia, circondata da numerose province del Sud. Al 73° posto c’è Ragusa, poi altre siciliane, calabresi, lucane e campane. Quattro province pugliesi, poi, scivolano tra le ultime dieci Brindisi, Barletta-Andria-Trani, Taranto e Foggia. In controtendenza solo Lecce e Bari. Si piazzano nella parte bassa anche Enna e Crotone. Vibo Valentia, invece, è ultima per durata media dei processi e registra anche una delle più basse spese dei comuni per minori, disabili e anziani. Sono dati che consentono di rappresentare il benessere come fenomeno economico-sociale a più dimensioni.
Rimini, Roma e Firenze hanno ottenuto un buon risultato su «Cultura e tempo libero, ma sono penalizzate da «Giustizia e sicurezza». Alcune province del Nord guadagnano terreno su ambiente e servizi.
Insomma, come sempre, la classifica del quotidiano economico racconta due italie, due mondi diversi che sono anche lo specchio di politiche sconclusionate al Sud e di un divario economico che si sta allargando.
Ma si sa, qui, al Sud sappiamo accontentarci di poco, abbiamo il sole, il mare, la pizza ed il mandolino. Finchè dura.