“Ho perso sei anni della mia vita”. Così ha urlato la signora Adele Chiello, madre di Giuseppe Tusa, alla lettura della sentenza da parte della Corte d’Appello di Genova in merito al crollo della Torre Piloti del Porto del capoluogo ligure, avvenuto il 7 maggio 2013 dopo l’urto della nave Jolly Nero in manovra.
In quel crollo ha perso la vita suo figlio, Giuseppe Tusa. Da allora la coraggiosa donna, che vive a Milazzo, ha intrapreso una tenace battaglia in cerca di giustizia. La sentenza di ieri conferma l’assoluzione di Giampaolo Olmetti, comandante d’armamento e per il terzo ufficiale Cristina Vaccaro. Assolto il pilota del porto Antonio Anfossi che, in primo grado, era stato condannato a quattro anni e due mesi. I legali di Adele Chiello hanno annunciato che impugneranno la sentenza in Cassazione. Ridotta la condanna al comandante della Jolly Nero, Roberto Paoloni (da 10 anni e 4 mesi a 9 anni e 11 mesi). In primo grado, il primo ufficiale della nave cargo, Lorenzo Repetto, era stato condannato a 8 anni e 6 mesi (pena confermata), a 7 anni il direttore di macchina Franco Giammoro (anche questa pena confermata). La compagnia Messina era stata condannata al pagamento di un milione e mezzo di euro in quanto ritenuta responsabile di illecito amministrativo relativo al comportamento del comandante. Pena confermata.