Farsi barba e capelli a Floresta non è affar semplice.
Nel comune montano infatti, da oltre un ventennio non viene svolta in maniera continuativa e giornaliera l’attività di barbiere e parrucchiere, ragion per cui la popolazione anziana – gli ultrasessantenni costituiscono circa il 45% dei residenti a Floresta – per la cura della propria persona o sono costretti a spostarsi con mezzi propri, per carenza di servizi pubblici di linea, nei più vicini centri limitrofi che distano oltre 15 Km con notevoli disagi compresi anche quelli economici. Un malessere accentuato per gli anziani non più autosufficienti che devono ricorrere all’intervento di personale esterno, non sempre disponibile. Negli anni il disagio è stato in qualche modo limitato dal barbiere e parrucchiere Settimo Manera, una vera e propria istituzione, che apriva bottega per un giorno alla settimana, pure con servizio a domicilio e con buona soddisfazione da parte degli utenti. Tuttavia, lo scorso novembre, Manera ha comunicato che sarebbe stato costretto a sospendere l’attività per mancanza di locali in cui svolgere il proprio lavoro; contestualmente, per poter continuare a lavorare, aveva chiesto al Comune di ottenere la gestione in uso di locali comunali. Il sindaco Antonino Cappadona, comprendendo che questa attività è indispensabile per tutta la collettività, ha risposto positivamente all’appello, individuando alcuni locali di proprietà dell’amministrazione comunale – ex alloggi popolari di 30 mq situati in via Umberto oggi in disuso e non più idonei allo scopo per le modestissime dimensioni – che possono essergli concessi in comodato d’uso, a titolo gratuito. Una scelta condivisa e supportata da una serie di precedenti nazionali che ne assicurano idoneità, conformità, e liceità. “La stessa Costituzione Italiana – ha spiegato il primo cittadino – prevede che Stato, Regioni, Città Metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà. E quindi il Comune – prosegue poi – ha il diritto di concedere in comodato beni mobili ed immobili di sua proprietà, non utilizzati per fini istituzionali, per quelle attività dove ravvisa un servizio di promozione sociale e umana e quindi qui il gli interessi e promuovere lo sviluppo della comunità amministrata diventa l’obiettivo proficuo dell’azione”. Manera potrà quindi continuare a svolgere la sua attività di barbiere e parrucchiere nello spazio individuato in comodato d’uso gratuito – in quanto persegue finalità di interesse collettivo nel territorio comunale – assicurando un minimo di presenza di un giorno a settimana con la compartecipazione delle spese per i consumi e di tutti gli oneri di manutenzione dell’immobile. Il contratto di comodato sarà per tre anni.