Le rassicurazioni sul pagamento delle mensilità di dicembre e della tredicesima non sono bastate: l’assemblea dei dipendenti del Comune di Naso, convocata dal CSA, ha deciso la proclamazione dello stato di agitazione e l’avvio della procedura di raffreddamento davanti al Prefetto, propedeutica alla proclamazione dello sciopero.
“Troppe nubi sul futuro di un ente in evidente crisi di liquidità della quale non si intravede la soluzione senza una drastica riduzione delle spese ed un attento e costante monitoraggio delle stesse che impedisca di arrivare a fine anno senza un euro in banca ed avendo prosciugato anche l’anticipazione di tesoreria- scrive Pietro Fotia, segretario provinciale del sindacato.
Su questo, i dipendenti ed il CSA chiedono formali impegni, unitamente all’avvio di concrete iniziative per la riscossione dei tributi: non appare chiaro infatti il motivo per il quale si continua a tollerare il fatto che i contribuenti non paghino servizi come l’acqua ed i rifiuti, contribuendo a far si che l’ente possa uscire dalla crisi. Scelte legittime ma impopolari appaiono ormai ineludibili afferma ancora il sindacato che prospetta un futuro nebuloso. All’assemblea ha preso parte la quasi totalità dei dipendenti che peraltro hanno avuto modo di confrontarsi apertamente con l’amministrazione (rappresentata dal Vicesindaco, dall’Assesspre alle Politiche Sociali e dalla Segretaria Comunale, presenti anche alcuni consiglieri): un fatto che non può che commentarsi positivamente, al di là delle posizioni che continuano ad essere distanti.