Salgono a 94 gli indagati per le presunte truffe all’Inps al termine del nuovo troncone di indagini preliminari. Adesso nella rete degli inquirenti finiscono anche i 68 intestatari di pratiche presentate tra il 2009 e il 2014 tramite i servigi di medici, avvocato, consulenti tecnici e gestori di patronati. Tanti i casi che riguarderebbero Barcellona Pozzo di Gotto. I legali difensori sono fiduciosi circa la possibilità di dimostrare la regolarità delle procedure. Ad alcuni indagati, intesi privati determinatori, sarebbero state accertate cardiopatie, retinopatie, cataratte, sindromi ansiose, vertigini, attacchi di panico, lombosciatalgie e patologie simili. Un ingranaggio complesso, secondo gli inquirenti, che partiva anche da chi individuava i possibili clienti per conoscenze personali fino ai medici di strutture pubbliche che avrebbero emesso certificati falsi in cambio di compensi. Poi c’era chi curava l’aspetto dell’invio pratiche e, secondo l’accusa, anche qualche impiegato infedele dell’istituto previdenziale che forniva informazioni riservate. Secondo la Procura di Messina, in epoca successiva e prossima al 14 aprile 2014, l’Inps sarebbe stato indotto in errore mediante artifici e raggiri con modalità truffaldine.