Sarà un consiglio ad alta tensione quello convocato in queste ore, sia perché a Brolo si voterà fra più di un mese, come anche per uno dei punti iscritti all’ordine del giorno: l’approvazione della variante allo strumento urbanistico per la rideterminazione della destinazione urbanistica di un’area per attrezzatura pubblica, in atto zona bianca, a zona di completamento dei quartieri del centro urbano tra via Carubera e via Pirandello.
Per l’associazione politica “Per Brolo” questo terreno che costituisce l’ultimo polmone verde del centro cittadino già destinato ad area per attrezzature pubbliche nell’ultimo strumento urbanistico, grazie alla scadenza dei vincoli ed all’inerzia dell’attuale amministrazione nella reiterazione degli stessi, potrebbe oggi essere trasformato con l’ultimo colpo di coda dell’amministrazione Ricciardello in una zona edificabile con un indice di edificabilità massimo, pari a 5 metri cubi per metro quadrato. Insomma su questo terreno si intendono riversare ben 12.225 metri cubi di cemento e quasi 5.000 metri quadrati di costruzione. Una vergogna inaudita che dovrebbe essere deliberata da un consiglio comunale in scadenza, ha concluso l’associazione “per Brolo”, ma che verrebbe ad incidere pesantemente sulle scelte urbanistiche future del paese. Anche Antonio Traviglia di Legambiente ha espresso la propria contrarietà, perché si tratta di una proposta che confligge col prevalente interesse generale di assicurare alla città una pianificazione ordinata ed equa. Legambiente ha annunciato fin d’ora la presentazione di osservazioni e ricorsi contro la delibera di adozione della variante se il Consiglio dovesse dire di si. L’amministrazione di Irene Ricciardello ha replicato che quell’area, decaduti ormai i vincoli, è tecnicamente un’area senza alcuna destinazione urbanistica. Secondo l’esecutivo, sarà tutelato anche l’interesse pubblico perchè è prevista la cessione al comune di un’area di 200 metri quadrati da adibire ad uffici, sale convegno o altro, valorizzando una zona centrale del paese. “I consiglieri di opposizione piuttosto, a proposito di colate di cemento, pensino alla struttura della famosa casa albergo per anziani (oggi alberghiero) lasciata da decenni come ecomostro incompiuto dal sindaco dell’epoca, Giuseppe Laccoto, nonostante un oneroso mutuo contratto con la cassa depositi e prestiti. Grazie a noi, ha concluso l’amministrazione, si è riusciti ad ottenere un finanziamento da due milioni di euro, che a breve permetterà la pubblicazione del bando per iniziare i lavori che renderanno quella struttura scolastica un fiore all’occhiello per l’intero territorio dei Nebrodi.”