Era a metà febbraio quando la polizia di Capo d’Orlando, venne contattata dai docenti di un istituto orlandino. Le due insegnati raccontarono agli agenti di una loro studentessa, che da qualche giorno manifestava atteggiamenti anomali e, soprattutto, che anziché arrivare a scuola con le compagne ed il pullmino, veniva accompagnata da un estraneo con la sua vettura privata.
L’accompagnatore era un assistente scolastico di Rocca di Capri Leone collaboratore di insegnanti di sostegno presso una scuola di primo grado di Capo d’Orlando ed amico di famiglia della quindicenne.
Gli agenti del commissariato, coordinati dal dirigente e vice questore aggiunto, Carmelo Alioto, e guidati dal Capo della Polizia Giudiziaria Salvatore Ceraolo, sotto le direttive del sostituto procuratore Alice Parialò, hanno avviato immediatamente le indagini raccogliendo in pochi giorni le prove su cinque casi di violenza sessuale compiuti dal 59enne (omettiamo il nome esclusivamente per tutelare l’identità della giovane vittima, vicina di casa ed amica di famiglia dell’arrestato).
Grazie alla piena collaborazione della scuola frequentata dalla ragazza, ed al lavoro portato avanti con priorità assoluta dalla Polizia, adesso, il Gip di Patti ha firmato l’ esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere con la gravissima accusa di violenza sessuale su minore.
L’arresto dell’uomo è avvenuto proprio nella scuola primaria nel quale il 59enne si trovava al lavoro. L’uomo, portato in commissariato, davanti alle accuse contestate, ha avvertito un malore e si è reso necessario l’intervento del 118.
Terribili gli elementi raccolti dagli investigatori che si sono avvalsi di intercettazioni ambientali e che hanno ricostruito come, per almeno una settimana, il 59enne, originario del milazzese ma residente a Rocca, approfittando della conoscenza dei familiari, si offrisse di portare la ragazza a scuola, visto che il tragitto era simile. Poi, approfittando dei problemi cognitivi della giovane (già seguita da un insegnante di sostegno), si fermasse in un casolare nei pressi di contrada Zappulla, dove aveva approfittato di lei. Poi gli agenti hanno anche raccolto localizzazioni telefoniche e tabulati che avrebbero confermato le ricostruzioni di quei giorni di abusi.
L’uomo, secondo una delle deposizioni della stessa vittima, avrebbe anche minacciato la ragazzina affinché non parlasse con nessuno. L’arrestato è stato trasportato al carcere di Barcellona dove sarà interrogato nei prossimi giorni alla presenza del legale di fiducia, Decimo Lo Presti.