Sotto organico, sotto stress e talvolta anche aggrediti dai detenuti. Queste le vicende che caratterizzano la polizia penitenziaria in servizio alla casa di reclusione di Barcellona.
L’ultima aggressione è avvenuta ieri e l’agente ha dovuto far ricorso alle cure del pronto soccorso con sette giorni di prognosi. E’ l’ultimo avvenimento di una lunga serie. Lo stesso era quando qui, in via Vittorio Madia, c’era l’ospedale psichiatrico giudiziario. Al momento ci sono a Barcellona 240 detenuti, tra la casa di reclusione, dove ci sono i condannati in via definitiva, la casa circondariale dove ci sono quelli in attesa di giudizio e poi la sezione di salute mentale con quelli condannati in via definitiva ed in attesa di giudizio. C’è anche la sezione femminile. Con questa situazione a livello carcerario, sono operativi 121 agenti di polizia penitenziaria; per essere al top dell’organico, dovrebbero essere 159. Tra questi ci sono quelli che sono operativi negli uffici amministrativi e chi ha il beneficio della 104, di altri permessi e di esenzioni del servizio notturno. Di fatto potrebbe succedere che risultano solo una cinquantina gli agenti che possono fare il servizio h24, che non usufruiscono di permessi particolari. Si aggiunga a tutto questo lo stress ed ecco che è comprensibile una situazione di malessere a cui l’amministrazione carceraria deve porre un freno. Lo scorso anno fu l’Osapp a comunicare che all’interno del reparto destinato ai detenuti con problemi mentali, furono aggrediti un agente di sezione e altri tre poliziotti, tra cui il capoposto, denunciando come il personale fosse giunto al collasso.