Esce dal carcere a quasi 9 mesi dall’arresto, l’imprenditore milazzese Vincenzo Pergolizzi, coinvolto nell’operazione “Terzo Livello”, l’inchiesta che il 2 agosto scorso portò alla luce un vero e proprio “comitato d’affari” in grado di intervenire a Messina presso uffici comunali o aziende partecipate, affinché le istanze avanzate dagli imprenditori “amici” venissero portate a buon fine. Tutto questo per acquisire consenso anche in prospettiva elettorale.
Ieri la prima sezione penale del tribunale presieduta dal giudice Silvana Grasso, peraltro a pochi giorni dalla scadenza dei termine di custodia cautelare lo scarcerato imponendogli il divieto di dimora a Messina e provincia.
Con lo stesso provvedimento sono stati revocati gli arresti domiciliari anche per Michele Adige, Vincenza Merlino, Carmelo Cordaro e Carmelo Pullia. Per tutti, in alternativa, i giudici hanno disposto anche per loro il divieto di dimora «nel Comune di Messina e nella relativa provincia». Per il momento rimangono invece agli arresti domiciliari, ma per loro due il profilo delle accuse è diverso e i termini sono differenti, l’ex presidente del consiglio comunale di Messina, Emilia Barrile e il commercialista Marco Ardizzone, che secondo la Procura nella vicenda hanno avuto il ruolo di “capi promotori”.