Il piano paesaggistico dell’ambito 9 approvato nel 2016 dalla Regione e che interessava i comuni della fascia costiera e dell’entroterra della provincia di Messina, è stato annullato.
Così ha deciso il Tar di Catania. Dove non sono arrivati i comuni, sono arrivati gli avvocati Gaetano Artale e Vittorio Indaimo; avvalendosi delle perizie tecniche degli architetti Valentino Gammeri e Giuseppe Olivo, hanno neutralizzato gli effetti del piano, che è stato travolto nella sua interezza. L’efficacia della sentenza del Tar, infatti, non si riferisce solo ai terreni delle aziende che hanno presentato ricorso, ma ha validità erga omnes cioè per tutti. Il piano vincolava circa 1.650,00 chilometri di territorio, corrispondente a poco più del 50% della superficie complessiva della provincia di Messina ed interessa una popolazione di circa 640.000 abitanti, corrispondente a circa l’82% della popolazione totale della stessa provincia. La linea difensiva degli avvocati Gaetano Artale e Vittorio Indaimo si è rivelata vincente; hanno evidenziato un vizio del procedimento di adozione ed approvazione del piano. Il Tar ha dato loro ragione e ha concesso all’assessorato regionale ai beni culturali un termine di 180 giorni per giungere all’adozione di eventuali misure di salvaguardia nell’ambito di un rinnovato esercizio dei propri poteri di programmazione paesaggistico-ambientale. Amministratori locali ed operatori economici sperano che la Regione non ingolfi i territori con una pianificazione “calata dall’alto”. Ci si attende invece, concertando anche con la Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali di Messina e con i Comuni – la garanzia di adeguati livelli di tutela del territorio, senza penalizzare le possibilità di sviluppo del vasto ambito provinciale, cogliendo le peculiarità naturalistiche e le vocazioni ambientali della fascia costiera e dell’entroterra collinare che sono veramente meritevoli di tutela.