Il comune di Sant’Agata di Militello rischia di poter stabilizzare soltanto 79 precari, contro i 200 programmati. A paventarlo è il gruppo consiliare di minoranza del comune tirrenico che con una mozione, presentata questa mattina, mette in evidenza come, l’adozione della procedura di riequilibrio finanziario pluriennale ha sottoposto l’Ente al controllo della Commissione ministeriale competente sulle dotazioni organiche e sulle assunzioni di personale, compreso quello da stabilizzare. Il Consiglio dei Ministri, ha ritenuto, infatti, legittimo l’articolo 22 della Finanziaria regionale 2019, dando via libera all’assunzione di migliaia di precari per gli “enti locali sani” ma ha, tuttavia, impugnato l’articolo 23, che consentiva il transito dei lavoratori in Resais, con contratto a tempo indeterminato, per gli enti con problematiche finanziarie.
Secondo i consiglieri di minoranza, stando alla nota inviata da Cosfel il comune di S. Agata “può avere una dotazione organica massima di 79 posti a tempo pieno mentre dalla documentazione inviata al ministero la dotazione organica prevista è di 200 posti a tempo pieno, e quindi non in linea con la normativa in materia”. Il Comune, dal canto suo, ha riscontrato la nota ministeriale, facendo rilevare che il quadro normativo regionale in materia di stabilizzazione comporterebbe una deroga alle citate previsioni di legge nazionale. Ma intanto? Intanto la Cosfel, al fine di poter procedere all’approvazione della stabilizzazione del personale precario, ha richiesto l’integrazione di documenti, adempimenti ed ulteriori dati. I consiglieri Nunziatina Starvaggi, Carmelo Sottile, Melinda Recupero, Giuseppe Puleo e Monica Brancatelli, chiedono al Consiglio Comunale di approvare la mozione, che impegna il Sindaco e l’amministrazione comunale ad attivare tutte le procedure prodromiche e necessarie a proseguire le vie già intraprese e ad impegnarsi anche dal punto di vista politico, al fine di raggiungere, quanto prima, la tanto auspicata ed oramai imprescindibile stabilizzazione dei precari storici del Comune, scongiurando che 120 persone restino escluse dalla prospettiva di stabilizzazione, dopo 25 anni di attesa.