E’ stata pronunciata la sentenza d’appello del troncone principale dell’operazione “Triade”, attraverso cui era stata scoperta una vasta attività di spaccio tra i Nebrodi, Tortorici, l’area tirrenica di Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto e la zona sud di Messina.
La sentenza conferma che l’impianto accusatorio ha retto. Riduzioni sono state applicate rispetto al primo grado in rito ordinario per assoluzioni parziali.
Condanna più pesante per Nicolino Isgrò, 11 anni e 6 mesi. Undici anni e tre mesi per Salvatore Pantè, dieci anni e tre mesi per Ignazio Lombardo. Condanna a sei anni e sei mesi per Salvatore Iannello, tre anni a Roberto Greco, un anno e due mesi per Antonio Cardillo, otto mesi per Giuseppe Costa e sei mesi, con il beneficio della sospensione condizionale della pena, per Danny Cardillo.
L’indagine Triade fu condotta dai sostituti della DDA di Messina, Liliana Todaro e Fabrizio Monaco. Le indagini portarono alla luce l’attività di un’associazione tra i Nebrodi e l’area tirrenica, dove veniva smerciato lo stupefacente.
La droga proveniva dall’area del catanese per poi rifornire le piazze di spaccio di Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto. La prima attività investigativa ebbe origine nel settembre 2013. Sembra che lo stupefacente viaggiasse su fuoristrada lungo mulattiere e strade di montagna.