venerdì, Novembre 22, 2024

Porto di Capo d'Orlando, installato dispositivo per la raccolta dei rifiuti in mare

E’ stato installato a “Capo d’Orlando Marina” il primo dispositivo “Seabin” per la raccolta della plastica e dei rifiuti presenti in acqua.

L’installazione del  “Seabin” è avvenuta grazie al supporto di “Whirlpool EMEA” che, da sempre in prima linea nella promozione dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale, affianca “LifeGate” nell’implementazione del progetto “LifeGate Plastic Less” finalizzato a tutelare la salute del mare attraverso l’eliminazione dei rifiuti plastici nelle acque dei porti e dei circoli nautici. Il “Seabin”  installato da “LifeGate” in collaborazione con il partner tecnico “Poralu Marine”, produttore dei  “Seabin” del progetto “LifeGate Plastic Less”  al “Marina Capo d’Orlando” si presenta come un vero e proprio cestino inserito in acqua che, in funzione 24 ore su 24, è in grado di catturare circa 1,5 kg di plastica al giorno, pari al peso di 100 bottigliette, ovvero oltre 500 kg di rifiuti all’anno, comprese le microplastiche da 2 a 5 mm di diametro e le microfibre da 0,3 mm che, attaccandosi alle alghe ingerite dai pesci, entrano direttamente nella catena alimentare. Una volta raccolti i detriti, il ritiro e lo smaltimento è affidato alle aziende selezionate dal  comune per la raccolta dei rifiuti.

blank

Proprio il coinvolgimento del comune di Capo d’Orlando nel progetto sta generando importanti risultati, anche nell’ottica di migliorare l’impegno nella riduzione della plastica secondo il “Plastic Free Challenge” lanciato dal ministero dell’ambiente. La competizione, sul modello della “Ice Bucket Challenge”  vuole infatti sensibilizzare il maggior numero di cittadini, imprese e istituzioni all’eliminazione della plastica usa e getta. Il fenomeno dell’inquinamento marino, legato soprattutto ai venti e alle correnti, contribuisce a formare nei porti come quello di Capo d’Orlando dei veri e propri punti di accumulo. Quando c’è maltempo e fenomeni quali le mareggiate, i porti si ritrovano a essere letteralmente invasi dai detriti e, data la frequenza sempre maggiore di tali fenomeni a causa dei cambiamenti climatici, l’utilizzo del “Seabin” diventa un alleato fondamentale per ripristinare velocemente la pulizia delle acque. Il progetto, che a oggi è focalizzato sull’Italia, dove sono coinvolti 13 tra porti e circoli nautici, arriverà nei prossimi mesi anche nel Regno Unito e in Francia, dove si prevede l’installazione di ulteriori cestini mangia rifiuti.

Facebook
Twitter
WhatsApp