Sette condanne, due prescrizioni, sei assoluzioni parziali e ventiquattro assoluzioni totali. Questa, in sintesi, la sentenza di primo grado riguardante l’operazione “Patti & Affari”.
Il collegio giudicante del tribunale di Patti – presidente Scavuzzo, a latere Vona e Torre, era entrato in camera di consiglio alle ore 11.00 di ieri mattina, dopo le repliche del pm Giorgia Orlando ed è uscito per leggere la sentenza verso le ore 22.00.
Il Pm aveva richiesto condanne e prescrizioni, i giudici hanno deciso in modo diverso. Queste le condanne: Salvatore Colonna sei anni e quattro mesi, Tindaro Giuttari due anni, Oreste Casimo un anno e sei mesi, Michele Cappadona un anno e 500 euro di multa, Giuseppe Catalfamo un anno e 400 euro di multa, Giuseppe Giarrizzo un anno e 400 euro di multa e Carmelo Raneri un anno e 400 euro di multa. Per gli ultimi sei la pena è sospesa.
I giudici hanno poi disposto per alcuni capi di imputazione, la prescrizione per Salvatore Giordano e Michele Cappadona e assoluzioni parziali ancora per Michele Cappadona, Tindaro Giuttari, Carmelo Raneri, Giuseppe Catalfamo, Giuseppe Giarrizzo e Salvatore Colonna. Rigettate tutte le richieste di risarcimento danni delle parti civili.
Lunga la schiera delle assoluzioni per il fatto non sussiste: dal sindaco di Patti Mauro Aquino, al presidente del consiglio comunale Nicola Molica e poi Salvatore Impalà, Antonino Lena, Stefano Mollica, Paolo Mastronardi, Luciana Panissidi – assolta anche per non aver commesso il fatto, in avanti Domenico Pontillo, Nunzio Pontillo, Maria Tumeo, l’ex sindaco Giuseppe Venuto, l’ex vice sindaco Francesco Gullo, Concettina Buzzanca, Antonino Caleca, Giorgio Cangemi, Antonella Cappadona, Renato Cilona, Roberto Corrente, Gaetano Di Dio Calderone, Franca Falliano, Nicola Giuttari e Marcella Gregorio.
L’operazione “Patti e Affari” scattò nell’agosto 2015 con l’emissione di 7 misure cautelari e 39 avvisi di garanzia; riguardava l’affidamento degli appalti per i servizi socio assistenziali nel distretto socio-sanitario 30, nel periodo compreso tra il 2008 ed il 2013. Furono indagati, tra gli altri, amministratori ed ex amministratori del comune di Patti e funzionari comunali. Questi i reati contestati, a vario titolo: associazione a delinquere finalizzata a reati contro la pubblica amministrazione, turbativa d’asta, frode in pubblici servizi e truffa aggravata.