Guai a sottovalutare “Iddu”, come lo chiamano gli stromboliani. A dirlo è il geologo vulcanologo Marco Corrao, al quale abbiamo chiesto un parere tecnico sulle esplosioni del vulcano Stromboli che lo scorso 3 luglio hanno causato la morte del 34enne Massimo Imbesi.
Di seguito il parere inviatoci dal dott. Corrao.
«Stromboli il gigante capriccioso. Un vulcano alto 928 m.s.l.m. che nasconde altri 2000 m di edificio vulcanico sommerso, per un totale di quasi 3000 m di altezza. La sua attività è normalmente manifesta attraverso piccole eruzioni ritmiche ogni 15/20 min. Le cosiddette eruzioni stromboliane. Ciclicamente però, ad intervalli irregolari, anche decennali, arriva una eruzione chiamata, eruzione parossistica, come quella avvenuta pochi giorni fa e che ha causato una vittima, un ferito e grande paura negli abitanti dell’ isola. Queste eruzioni sono poco prevedibili ed i segnali precursori che le accompagnano non sono sempre molto chiari. Prima di questo evento infatti, una eruzione parossistica di magnitudo assai ben piu’ modesta, è avvenuta nel 2007 e qualche anno prima nel 2003.
Dal Dicembre 2018 il sistema vulcanico Stromboliano si trova in una condizione di sovrappressione, come una pentola a pressione che sfoga tutta la sua energia tramite le piccole eruzioni dalla sommità del vulcano. Questo sistema in pressione può sfogare in fasi successive, lentamente oppure liberare tutta la sua energia in un unica esplosione come avvenuto i primi di Luglio.
La prevedibilità di questo tipo di eventi è possibile ma non si può interpretarne la potenza che dipende molto spesso da condizioni molto variabili. Nessuno può escludere altri eventi della stessa portata o superiori in magnitudo, come al momento la previsione del quando e del se avverrà nuovamente non è puntuale ne possibile al 100%.
Nella sua storia di oltre 200mila anni infatti, Stromboli ha vissuto varie fasi di costruzione e distruzione del suo edificio dovute a grandi esplosioni che molto spesso sono riuscite a distruggere grosse porzioni del vulcano per poi ricominciare nei millenni a ricostruirne l’aspetto, tramite l’accumulo di scorie sui fianchi, formando quello che si chiama un vulcano “Strato”.
La sua pericolosità è comunque legata a queste Eruzioni Parossistiche mentre il Rischio è strettamente legato alle stagioni, più persone ci sono sull’ isola, più il rischio sarà alto ed i danni che potrà causare ingenti. Stromboli, un vulcano spettacolare a cui portare rispetto. “Iddu” ha un carattere forte e nessuno deve dimenticarselo. Studiare e monitorare questi sistemi può incrementare la possibilità di una previsione degli eventi più accurata e puntuale.»