E’ un giorno triste per la cultura siciliana. Anzi, per la Sicilia. Perché Andrea Camilleri la rappresentava in pieno. Il papà del Commissario Montalbano si è spento alle ore 8.20 di stamattina, come comunicato dalla Asl Roma 1. Per volontà dello scrittore e della famiglia le esequie saranno riservate. Successivamente sarà reso noto un posto dove sarà possibile rendere omaggio a uno dei più grandi siciliani di sempre. Avrebbe compiuto 94 anni il prossimo 6 settembre.
Scrittore, sceneggiatore, regista, drammaturgo e docente è riuscito a imporsi grazie al suo stile, al suo modo di scrivere, a un linguaggio che ha fatto amare il dialetto siciliano a tutta Italia. La sua passione per la letteratura nasce tra il 1946 e il 1947, quando diventa assiduo frequentatore della biblioteca comunale di Enna. Già nel 1942, però, aveva iniziato a lavorare dapprima come regista teatrale e poi come sceneggiatore. Nel 1949 viene ammesso all’Accademia di Arte drammatica Silvio d’Amico di Roma come unico allievo di regista. Da allora ha eseguito la regia di più di 100 opere, soprattutto di drammi di Pirandello. Entra in Rai nel 1957, mentre vent’anni dopo gli verrà affidata la cattedra di regia alla Silvio d’Amico che manterrà per vent’anni ancora. Il debutto nella narrativa avviene nel 1978 con “Il corso delle cose.” Nel 1994 pubblica “La forma dell’acqua” e da vita al Commissario Montalbano, portato alla ribalta dalla serie televisiva in onda in Rai fin dal 1999 con protagonista Luca Zingaretti. Andrea Camilleri era sposato con Rosetta Dello Siesto dal 1957. Lascia tre figlie e quattro nipoti.