Sono in libertà provvisoria il proprietario e lo skipper della barca a vela su cui Eugenio Vinci è morto per avvelenamento da monossido di carbonio.
Mercoledì skipper e armatore dell’imbarcazione sono stati arrestati sull’isola di Hvar ma oggi il giudice istruttore della magistratura di Spalato ha concesso loro la libertà provvisoria. I due, sospettati di aver causato il decesso del manager siciliano, si sono dichiarati innocenti. Entrambi erano stati arrestati mercoledì sull’isola di Hvar. I due, secondo il noto quotidiano croato Slobodna Dalmacija, hanno dichiarato di aver soccorso i turisti italiani intossicati e di essere entrambi in stato di shock.
Il proprietario della barca Atlantia, noleggiata dalle tre famiglie siciliane per una settimana di vacanze in Croazia, e lo skipper della barca sono sospettati di “reati contro l’incolumità pubblica” aggravati dalla morte di una persona. Secondo gli inquirenti, recentemente hanno istallato sulla barca, contrariamente alle norme di sicurezza, un generatore a benzina, dal quale si sarebbe sprigionato il gas tossico.
Restano intanto gravi le condizioni dei due bambini coinvolti nell’incidente, che sono ricoverati in terapia intensiva, ma in condizioni più stabili rispetto ai giorni precedenti.