Sono in libertà provvisoria il proprietario e lo skipper della barca a vela su cui Eugenio Vinci è morto per avvelenamento da monossido di carbonio.
Nella giornata di mercoledì skipper e armatore dell’imbarcazione sono stati arrestati sull’isola di Hvar, ma già ieri il giudice istruttore della magistratura di Spalato ha concesso loro la libertà provvisoria. I due, sospettati di aver causato il decesso del manager siciliano, si sono dichiarati innocenti. Secondo il noto quotidiano croato Slobodna Dalmacija, hanno dichiarato di aver soccorso i turisti italiani intossicati e di essere entrambi in stato di shock.
Il proprietario della barca Atlantia, noleggiata dalle tre famiglie siciliane per una settimana di vacanze in Croazia, e lo skipper della barca sono sospettati di “reati contro l’incolumità pubblica”, aggravati dalla morte di una persona. Secondo gli inquirenti, recentemente, avrebbero installato sull’imbarcazione, senza rispettare le norme di sicurezza, un generatore a benzina, dal quale si sarebbe poi sprigionato il gas tossico.
Restano, intanto, gravissime le condizioni dei due bambini italiani intossicati sulla barca a vela lunedì notte in Croazia. e i medici di Spalato temono ora che possano riportare conseguenze a causa del monossido di carbonio. Secondo le ultime indiscrezioni le loro condizioni sarebbero più stabili rispetto ai giorni precedenti. La comunità santagatese si è stretta attorno alle famiglie colpite dalla tragedia, con una veglia di preghiera che si è tenuta nella chiesa del Duomo la sera del 14 agosto. L’augurio da parte di tutti, anche della redazione di Antenna del Mediterraneo, è che i bimbi possano tornare presto a casa, sani e salvi.